Non prescrivere di routine inibitori di pompa protonica (IPP) a pazienti senza fattori di rischio per malattia ulcerosa. Nella malattia da reflusso gastroesofageo prescriverli alla più bassa dose in grado di controllare i sintomi, educando il paziente ad auspicabili periodi di sospensione.

Non prescrivere di routine inibitori di pompa protonica (IPP) a pazienti senza fattori di rischio per malattia ulcerosa. Nella malattia da reflusso gastroesofageo prescriverli alla più bassa dose in grado di controllare i sintomi, educando il paziente ad auspicabili periodi di sospensione.

Gli IPP sono prescritti abitualmente in associazione a terapie di cui si teme un potenziale effetto gastrolesivo, accertato per i FANS (evidenza di tipo A), ma non per steroidi, anticoagulanti, antineoplastici, antibiotici. L’assunzione di IPP è probabilmente...
Non eseguire test genetici per la diagnosi di malattie monogeniche nel percorso di procreazione fisiologica o medicalmente assistita (PMA).

Non eseguire test di screening non selettivo dei polimorfismi del fattore V (Leiden) e del fattore II (G20210A) in tutti i pazienti con episodi di trombosi venosa, in soggetti sani o in donne in gravidanza senza indicazioni anamnestiche specifiche o prima dell’inizio di trattamento con contraccettivi orali.

Secondo raccomandazioni e linee guida nazionali e internazionali il test non dovrebbe essere eseguito al di fuori di specifiche condizioni cliniche, come ad es.: episodi di trombosi venosa in età precoce o presenza di forte storia familiare, con 2 o più parenti...
Non proseguire cronicamente la terapia con Inibitori di Pompa Protonica (IPP) oltre le indicazioni previste da scheda tecnica (es. 4-8 settimane per il trattamento del reflusso gastroesofageo) ma ridurre la dose (ad esempio, passando da due volte al giorno a una volta al giorno) o interrompere l’IPP e usarlo su richiesta.

Non proseguire cronicamente la terapia con Inibitori di Pompa Protonica (IPP) oltre le indicazioni previste da scheda tecnica (es. 4-8 settimane per il trattamento del reflusso gastroesofageo) ma ridurre la dose (ad esempio, passando da due volte al giorno a una volta al giorno) o interrompere l’IPP e usarlo su richiesta.

È importante che gli IPP vengano utilizzati per il più breve tempo possibile, dato che in letteratura è emerso che se utilizzati a lungo termine (più di 4-8 settimane) aumentano il rischio di: deficit di assorbimento di nutrienti essenziali come il calcio e la...