L’importante ruolo del Servizio Sanitario nei confronti del cambiamento climatico è sempre più evidente, per gestirne gli effetti ma anche per limitare le proprie emissioni di CO2.
La rivista Lancet ha recentemente pubblicato l’articolo:
The 2020 report of the Lancet Countdown on health and climate change: responding to converging crises. Lancet 2021; 397: 129–70

https://www.thelancet.com/article/S0140-6736(20)32290-X/fulltext

nel quale è ben sottolineata la crescente responsabilità degli operatori di ambito sanitario.
Si stima che l’assistenza sanitaria sia responsabile di quasi il 5% delle emissioni globali di gas serra.
Slow Medicine collabora da tempo con ISDE, associazione dei Medici per l’Ambiente.
Un recente nostro articolo su Quotidiano Sanità ha pragmaticamente sottolineato una serie di possibili azioni concrete:
Emergenza climatica. Anche la sanità “inquina”. Ecco come diminuire il suo impatto negativo – Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it)

In questo ambito, esami, trattamenti e procedure non necessari, oltre a rappresentare uno spreco economico e un possibile danno per i pazienti, sono anche responsabili di danno per l’ecosistema. Tutto ciò rappresenta un’ulteriore motivazione per la loro riduzione, come assunzione di responsabilità dei professionisti.
Slow Medicine ha quindi pensato a una possibile evoluzione Green del progetto Choosing Wisely Italy. Nel progetto ci sono già esempi in proposito: le cinque raccomandazioni di ISDE nonché la recente raccomandazione di ADI-Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica sui regimi dietetici ad impronta occidentale, esempio di Cobenefici e di One Health Approach.

Si potranno quindi sviluppare ulteriori raccomandazioni su pratiche che provocano danno all’ambiente e/o descrivere le conseguenze ambientali delle pratiche inappropriate, come descritto nel documento: Verso una Green Choosing Wisely Italy.
Iniziative di formazione, valutazione e implementazione terranno conto anche dell’impatto sull’ambiente delle pratiche a rischio di inappropriatezza.

Verso una Green Choosing Wisely Italy