Non prescrivere un nuovo farmaco senza aver condotto una attenta revisione della terapia già in essere (riconciliazione farmacologica).

La prevalenza della polifarmacoterapia (generalmente definita come l’utilizzo di 5 o più principi attivi) è in continuo aumento nei paesi industrializzati. In Italia la percentuale di ultra 65enni in polifarmacoterapia è aumentata dal 43% nel 2000 al 53% nel 2010. È noto come il rischio di interazioni tra farmaci aumenti esponenzialmente con il numero di principi attivi in uso e come le reazioni avverse ai farmaci siano responsabili di circa il 10% delle ospedalizzazioni nei pazienti anziani. La polifarmacoterapia può portare inoltre a diminuita aderenza terapeutica, aumentato rischio di declino cognitivo e funzionale, incremento delle cadute. La revisione continua della terapia cronicamente assunta dal paziente anziano (riconciliazione farmacologica), a maggior ragione quando si intenda prescrive un nuovo farmaco, è uno strumento imprescindibile per la valutazione della sotto o sovraprescrizione e per il riscontro di potenziali interazioni tra farmaci. Particolare attenzione merita infine la revisione della terapia medica in situazioni di limitata aspettativa di vita.

Principali fonti bibliografiche

1. American Geriatrics Society Beers Criteria Update Expert Panel. American Geriatrics Society 2015 updated beers criteria for potentially inappropriate medication use in older adults. J Am Geriatr Soc. 2015;63(11):2227–2246.
2. O’Mahony D, O’Sullivan D, Byrne S, et al. STOPP/START criteria for potentially inappropriate prescribing in older people: version 2. Age Ageing. 2015;44(2):213–218.
3. Jonas W. Wastesson, Lucas Morin, Edwin C.K. Tan & Kristina Johnell (2018): An update on the clinical consequences of polypharmacy in older adults: a narrative review, Expert Opinion on Drug Safety, DOI: 10.1080/14740338.2018.1546841
4. American Geriatrics Society. Ten Things Physicians and Patients Should Question. www.americangeriatrics.org.

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