Non eseguire nei pazienti con diabete il dosaggio routinario di C-peptide ematico.

Non è necessario il dosaggio di C-peptide ematico nella formulazione della diagnosi di diabete tipo 1 e tipo 2. La misurazione della risposta del C-peptide al glucagone o al pasto misto può aiutare nei rari casi in cui sia difficile differenziare la diagnosi tra diabete di tipo 1 e tipo 2. Tuttavia, anche in questa situazione clinica la risposta alla terapia farmacologia fornisce utili informazioni e la determinazione del C-peptide non è clinicamente necessaria. In rari casi, può essere utile misurare la concentrazione di C-peptide per fenotipizzare meglio il paziente con diabete e può essere utile, nel diabete di tipo 1, per l’inquadramento prognostico delle complicanze. La determinazione del C-peptide è essenziale nella valutazione di una possibile ipoglicemia auto procurata dovuta ad assunzione d’insulina non a scopi terapeutici.

Principali fonti bibliografiche

1. Sacks DB, Mark A, Bakris Gl et al. Guidelines and Recommendations for Laboratory Analysis in the Diagnosis and Management of Diabetes Mellitus. Diabetes Care 2011; 34: 61-99.
2. Robbins DC, Andersen L, Bowsher R, et al. Report of the American Diabetes Association’s Task Force on standardization of the insulin assay. Diabetes 1996; 45:242–56.
3. AMD-SID. Standard italiani per la cura del diabete mellito 2014. www.standarditaliani.it

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