Di norma non prescrivere markers tumorali sierici in corso di processo diagnostico o per la stadiazione dei tumori.

I markers tumorali sierici sono spesso richiesti in modo inappropriato in quanto richiedono un semplice prelievo ematico. Dato l’elevato costo di ciascun test e l’alto numero di test richiesti la prescrizione rappresenta un notevole spreco di risorse, oltre ad essere fonte di ansia per il paziente in caso di risultato falsamente positivo. Alla prescrizione inappropriata in pazienti asintomatici possono poi conseguire, in presenza di un valore del test superiore alla norma, ulteriori accertamenti diagnostici e trattamenti medici e chirurgici inappropriati. In fase diagnostica i markers possono essere presi in considerazione soltanto in ben definiti tipi di neoplasie maligne, tra l’altro non particolarmente frequenti (epatocarcinoma, tumori del testicolo, carcinoma del pancreas). I markers tumorali possono trovare indicazione solo come monitoraggio della terapia in atto e nel follow-up dei pazienti con diagnosi accertata di neoplasia, nei rari casi in cui sono previsti da specifiche linee guida.

Principali fonti bibliografiche

1. Guida all’uso clinico dei biomarcatori in Oncologia 2010”: Gion M, Trevison C, Pregno S, Aline S.C. F; Edizioni Biomedia.
2- Deliberazione Regione Liguria N. 1347 del 11/11/2011 “Indicazioni per la limitazione dell’uso diagnostico di alcuni biomarcatori tumorali.
3. NCCN Suppl, Vol 9 Suppl 5, version November 2011, NCCN Task Force report: evaluating the clinical utility of tumor markers in oncology. http://www.nccn.org/JNCCN/supplements/PDF/TumorMarkers_Task_Force_Report.full.pdf

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