Acqua: non bere acqua in bottiglia ma, ove possibile, privilegiare quella del rubinetto che spesso ha caratteristiche organolettiche migliori ed è sottoposta a rigorosi controlli di qualità. Usare l’acqua sempre con parsimonia.

L’impiego di acque minerali in bottiglia rappresenta una spesa ingiustificata (costa fino a 1.000 volte di più), anche a causa degli involucri di plastica o di vetro che devono essere raccolti e smaltiti. L’acqua dell’acquedotto è sottoposta a periodici controlli di qualità e possiede caratteristiche organolettiche sovrapponibili e spesso migliori dell’acqua venduta in bottiglie. La necessità di assumere acqua povera di sostanze minerali (oligominerale) non ha fondamento scientifico: è indicata soltanto in rare patologie, quali le malattie renali. L’acqua delle falde idriche può essere inquinata da prodotti tossici (cromo esavalente, arsenico, trielina, atrazina, PFAS), è necessario, quindi, monitorare attentamente la qualità dell’acqua e le possibili fonti di contaminazione. L’acqua è un bene comune, molto prezioso e non deve essere mai sprecata, anche perché la siccità nel mondo sta aumentando a causa dei cambiamenti climatici (eliminare le perdite lungo le condutture degli acquedotti, annullare tutti gli sprechi domestici).

Principali fonti bibliografiche

1. Rapporto nazionale pesticidi nelle acque. Dati 2011-2012, edizione 2014, Edizioni Ispra. www.isprambiente.gov.it
2. Bustaffa E, Minichilli F, Bianchi F: Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico: metodi e risultati del progetto SEPIAS, Epid. Prev. Suppl. 1, n. 3-4, anno 38, maggio-agosto 2014.
3. Associazione Yaku. La visione dell’acqua, Edizioni Nova Delphi, Roma, 2011.
4. Gleick PH: Bottled and sold: The story behind our obsession with bottled water. Island Press, 2010.
5. Litta A., Cordiano V., Dall’acqua la vita e la salute, in: Di Ciaula A., Murgia V., Petronio M.G. Inquinamento ambientale e salute, Aboca Edizioni, 2019

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