L’Agenzia regionale di sanità della Toscana (ARS) ha aderito alla proposta di Slow Medicine/Choosing Wisely Italy di partecipare all’indagine, definita nell’ambito della rete Choosing Wisely (CW) International, l’Università di Helsinki e la Finnish Medical Society Duodecim, sulle cure a basso valore clinico e sulla loro de-implementazione, nel contesto delle cure primarie.
L’indagine è rivolta ai medici di medicina generale (assistenza primaria) e si è svolta con un breve questionario online.
Hanno risposto 255 medici di medicina generale (MMG) su circa 2.500 (10,2%).
Solo il 60% dei medici rispondenti conosce le raccomandazioni CW, seguite da meno della metà dei MMG rispondenti.
Tra i risultati, circa due terzi dei 246 MMG che hanno esercitato come MMG negli ultimi 24 mesi ritengono che sia la sovra-diagnosi che il sovra-trattamento siano problemi con certa importanza sia nella propria pratica clinica che nei SS.SS.NN.
Quasi tutti i possibili ostacoli alla riduzione delle cure di basso valore clinico (Cdbvc) legati al professionista sanitario sono considerati di moderata importanza da circa metà del campione dei rispondenti. Solo il timore di commettere errori medici è ritenuto un ostacolo di grande importanza dalla maggioranza dei MMG.
Tra gli ostacoli organizzativi, il carico di lavoro e la mancanza di tempo sono ritenuti un ostacolo di grande importanza da circa due terzi dei rispondenti.
Per quanto riguarda gli ostacoli legati al paziente, le richieste di quest’ultimo di effettuare un trattamento o un esame e le informazioni ricavate dai mezzi di comunicazione sono quelli ritenuti più frequentemente di grande importanza.
Di interesse anche le risposte alle domande aperte su quali pratiche sanitarie di basso valore clinico sarebbe più importante ridurre e su cosa porterebbe a ridurre l’uso di cure di basso valore clinico.
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