Non sospendere/modificare bruscamente la terapia della Malattia di Parkinson.

Secondo recenti evidenze la terapia con farmaci anti-parkinsoniani viene inappropriatamente interrotta o modificata in una larga percentuale (fino al 75%) dei pazienti con Malattia di Parkinson che accedono al pronto soccorso o a reparti ospedalieri non-neurologici. Questo è tra i fattori che può determinare un peggiore outcome nei pazienti con Malattia di Parkinson che eseguono procedure operatorie rispetto a controlli di pari età. La terapia anti-parkinsoniana non va sospesa o modificata bruscamente senza il parere del neurologo, che può in qualche modo ottimizzare l’assunzione della terapia a seconda del caso specifico, ad esempio potenziando farmaci a somministrazione transdermale nel caso in cui paziente debba rimanere a digiuno nella fase pre-operatoria.

Principali fonti bibliografiche

1. Magdalinou KN, Martin A, Kessel B. Prescribing medications in Parkinson’s disease (PD) patients during acute admissions to a District General Hospital. Parkinsonism Relat Disord 2007;13:539–540.

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