Non usare farmaci che possono peggiorare i sintomi della Malattia di Parkinson, come farmaci ad azione anti-dopaminergica, alfalitici e anticolinergici, senza avere consultato il neurologo di riferimento.

Le persone con Malattia di Parkinson possono dover assumere farmaci per altri motivi. Il loro medico di medicina generale dovrebbe quindi tener conto di eventuali prescrizioni da parte di altri specialisti di farmaci che possono peggiorare alcuni sintomi motori e non-motori della malattia. A volte, questi sono farmaci “da banco”. Tra questi ad esempio ci sono farmaci ad azione anti-dopaminergica che vengono comunemente utilizzati per il trattamento della nausea (metoclopramide) o del mal d’auto (prometazina), farmaci che inducono/peggiorano ipotensione ortostatica come gli alfa-litici spesso usati per l’iperplasia prostatica benigna o gli anticolinergici usati per sintomi da vescica iperattiva che possono peggiorare i sintomi cognitivi e neuropsichiatrici della malattia. In maniera simile, i neurologi dovrebbero evitare l’utilizzo di anticolinergici per il trattamento dei sintomi motori della malattia, nonostante questi venissero utilizzati in passato, e per il trattamento della psicosi nella malattia di Parkinson, utilizzare esclusivamente quetiapina o clozapina ed evitare neurolettici di prima generazione data la loro azione anti-dopaminergica. È buona norma consultare il neurologo di riferimento per potenziali interazioni tra farmaci, specialmente quando altri specialisti prescrivono farmaci ad azione sul sistema nervoso centrale.

Principali fonti bibliografiche

1. Kyle K, Bronstein JM. Treatment of psychosis in Parkinson's disease and dementia with Lewy Bodies: A review. Parkinsonism Relat Disord. 2020;75:55-62.

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